Realizzata nell’estate del 2014 da Legambiente Lazio, con il contributo della Fondazione Sorgente Group e con media partner Radio Colonna, la campagna “Spegni il rumore accendi il divertimento” ha ottenuto il patrocinio del Municipio 1 di Roma Capitale. L’iniziativa è finalizzata a sensibilizzare cittadini e istituzioni sull’inquinamento acustico attraverso attività di monitoraggio del rumore, iniziative di comunicazione attiva, partecipativa e informazione.
Il problema del rumore è serio quanto spesso sottovalutato, i suoi effetti sulla salute e sulla serenità psicofisica delle persone vengono frequentemente ignorati. Il nome stesso della campagna suggerisce lo scopo di questa iniziativa: il rumore, quello esagerato, fuori regola e controllo va a colpire e rovinare la stessa natura del divertimento. Ostacola la serenità di un evento disturbando coloro che magari vivono nelle vicinanze, ma non solo. Va a influire sui comportamenti sociali di una comunità che dovrebbe, invece, dedicarsi di più ai suoni della sua città e all’armonia e al rispetto delle persone che ci vivono o che la visitano.
Tra gli obiettivi della campagna quello di sollecitare l’amministrazione comunale ad approvare il “piano comunale di intervento” della Capitale (come previsto dalla L.R. 18 del 2001) senza il quale qualsiasi intervento per il rispetto dei decibel diventa più difficile; sensibilizzare i cittadini a prendersi cura della loro salute e dell’armonia della loro città e chiedere a coloro che organizzano gli eventi dell’estate romana di ridurre le emissioni sonore entro i limiti previsti.
I volontari di Legambiente hanno monitorato l’inquinamento acustico in 104 luoghi della capitale nel corso dell’estate 2014; per quasi tutte le località i rilevamenti sono stati eseguiti in più fasce orarie in modo da avere un quadro completo. Nel dossier presentato dagli attivisti di Legambiente, sono state pubblicate le 162 rilevazioni e per ogni luogo è stato calcolato il valore medio dei decibel. Dall’analisi dei rilevamenti è eclatante il rumore vicino ai luoghi sensibili come gli ospedali e istituti scolastici che appartengono alla Classe I, aree particolarmente protette, il cui limite è 50 dB(A) diurni e 40 dB(A) notturni.
Legambiente ha raggruppato i monitoraggi delle aree ospedaliere, in tutti i casi i limiti non vengono rispettati: davanti all’ospedale Lungotevere in Sassia, nelle rilevazioni notturne, i decibel sono superiori di ben 30.4dB (A). Stessa situazione è stata riscontrata davanti ai due edifici scolastici monitorati nella fascia diurna, in Via Boncompagni con 69.5 dB(A) (quindi ben 19 dB(A) sopra al limite) e Largo Ravizza con 72.4 dB(A) (22.4 dB (A) sopra il limite). Oltre ai monitoraggi effettuati con fonometri mobili è stato rilevato l’inquinamento acustico anche con fonometri fissi per un minimo di 72 ore in Piazza Madonna dei Monti, Lungotevere Aventino, Ponte Milvio, Piazza Trilussa e sull’isola Tiberina. Lo strumento utilizzato è stato un fonometro integratore Bruel & Kjaer mod. 2250 conforme alle norme En, come richiesto dalla normativa vigente, con relativa certificazione dei dati.
Tutte le 5 aree sopra elencate, sono caratterizzate da un abbondante traffico veicolare conseguente alla vicinanza di locali e attività antropiche. Dai risultati, ottenuti dall’analisi della sorgente sonora di queste tipologia di zone, le cause del rumore sono individuabili principalmente nel traffico veicolare che si protrae dalle prime ore del mattino fino alla sera tarda per l’affluenza di persone che frequentano i locali e gli eventi fracassoni animati dalla musica della così detta movida.
SPEGNI IL RUMORE ACCENDI IL DIVERTIMENTO
Campagna contro l’inquinamento acustico – approfondimenti
Che cos’è l’inquinamento acustico
L’inquinamento acustico è “l’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo ed alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno o tale da interferire con le legittime fruizioni degli ambienti stessi” (art. 2, Legge quadro 447 del 1995).
Storia dell’inquinamento acustico
Già nel VII sec. a.C. nella città di Sibari era proibito sia il lavoro di artigiani che adoperassero il martello entro le mura della città sia tenere galli che disturbassero il sonno; inoltre alcune strade della città erano chiuse al traffico dei carri. Nel 45 a.C. anche Giulio Cesare con la sua Lex Julia Municipalis regolava il passaggio dei carri pesanti.
Seneca nelle Lettere a Lucillio si lamenta dell’inquinamento acustico del suo tempo; in particolare è disturbato dell’abbaiare dei cani, delle urla degli schiavi frustati, del chiasso per le strade e del vociare dei venditori. Plinio si fece costruire una casa con le pareti doppie per evitare di essere infastidito dagli schiamazzi degli schiavi e dal rumore delle onde o dei tuoni. Nel XVI secolo Leon Battista Alberti nei suoi libri sull’Arte della costruzione considerava fortemente la necessità di provvedere alle difese delle abitazioni dal rumore.
Il decibel, l’unità di misura dell’intensità del suono, è un’unità logaritmica: quindi con un aumento di 3 dB del livello sonoro viene raddoppiata la potenza sonora.
Normativa italiana sul rumore
Sono molte le norme in Italia, quasi tutte inapplicate, che dovrebbero tutelare i cittadini dall’inquinamento acustico.
Normativa a Roma sul rumore
Vista l’ampiezza del suo territorio il Comune di Roma ha progettato il S.I.Z.A. (Sistema Informativo Zonizzazione Acustica) per individuare i dati che creano l’inquinamento acustico e per gestirli in automatico. La classificazione acustica nel Comune di Roma in base alla Delibera del Consiglio Comunale n. 60 del 23 maggio 2002 e n. 12 del 29 gennaio 2004, fa riferimento alla suddivisione del territorio romano in zone omogenee corrispondenti alle sei classi individuate dal decreto nazionale.
Classe | Aree | Limite di dB diurno (dalle ore 6 alle 22) | Limite di dB notturno (dalle ore 22 alle ore 6) |
I | Aree per la cui fruizione è richiesta la massima quiete: ospedali, scuole, case di riposo, parchi e riserve naturali, siti di interesse archeologico ecc… | 50 dB(A) | 40 dB(A) |
II | Aree residenziali | 55 dB(A) | 45 dB(A) |
III | Aree di tipo misto (residenziale più attività economiche e produttive | 60 dB(A) | 50 dB(A) |
IV | Aree di intensa attività umana | 65 dB(A) | 55 dB(A) |
V | Aree prevalentemente industriali | 70 dB(A) | 60 dB(A) |
VI | Aree esclusivamente industriali | 70 dB(A) | 70 dB(A) |
Nel Comune non è ancora stata fatta la zonizzazione. Pertanto, in base ad un DPCM del 1997, si applicano per le sorgenti sonore fisse i seguenti limiti di tollerabilità:
Zona | Diurno | Notturno |
Tutto il territorio nazionale | 70 | 60 |
Zona A (centri storici) | 65 | 55 |
Zona B (aree residenziali) | 60 | 50 |
Zona esclusivamente industriale | 70 | 70 |
Studio svolto dalla facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università La Sapienza di Roma.
Tenendo conto che la soglia del dolore si colloca per l’orecchio umano intorno ai 120 dB, nella seguente tabella vengono espressi i valori in decibel di alcuni rumori:
Aereo in fase di decollo | 110dB |
Discoteca | 100-110 dB |
Rumore di treno | 90 dB |
Strada a traffico intenso | 75 dB |
Conversazione normale | 60 dB |
Auto a bassa velocità | 55 dB |
Onde del mare | 40 dB |
Conversazione a bassa voce | 30 dB |
Fruscio di foglie | 10-20 dB |
Soglia di udibilità | 0 dB |
Il rumore, a seconda dell’intensità e del tempo di esposizione, può provocare la riduzione delle capacità uditive e svariati effetti sul sistema nervoso.
Livello di pressione sonora in dBA / Effetti sull’uomo
0-35 > Rumore che non arreca né fastidio né danno
35-65 > Rumore fastidioso e molesto, che può disturbare il sonno e il riposo
Da 70 > Tachicardia, palpitazioni, vasocostrizione periferica e aumento della pressione arteriosa, aumento del rischio di infarto e di altre malattie cardiocircolatorie.
80-100 > Diminuzione dell’acuità visiva e restringimento del campo visivo.
In conclusione
L’inquinamento acustico è stato per lungo tempo sottovalutato e affrontato solo marginalmente dalle amministrazioni locali e dai governi centrali, ma la tendenza negli ultimi anni sembra andare lentamente modificandosi. A livello europeo, in seguito al recepimento della Direttiva Rumore Ambientale 2002/49/CE, è stato creato il primo database dell’esposizione al rumore generato da traffico aereo, ferroviario e veicolare nelle città con più di 250mila abitanti (NOISE).
Per quanto riguarda l’Italia, secondo il database NOISE, i dati sono disponibili per le città di Firenze, Milano e Roma, per un totale di 4,2 milioni di abitanti. Il 65% dei cittadini di queste tre città, oltre 2,7 milioni di persone, sono esposti a livelli di rumore superiori alla soglia diurna di 55 dB, percentuale che scende al 18% (740mila persone) per la soglia notturna di 50 dB.
Eclatante il risultato del Lazio, ricavato dai dati ambientali dell’Annuario ISTAT 2009, dove ben il 47% delle famiglie interpellate dichiara la presenza di problemi relativi al rumore nella zona in cui abita. Anche il monitoraggio del Treno Verde di Legambiente peraltro evidenzia situazioni molto preoccupanti: nell’edizione 2009, i dati relativi al rumore sono sempre stati al di sopra della norma, sia per i valori diurni che notturni, per tutti i rilevamenti effettuati nelle città di Napoli, Taranto, Pescara, Verona, Alessandria, La Spezia e Firenze. In alcuni casi, come a Pescara e a Napoli, i valori limite sono stati superati anche di oltre 10 decibel.
Richieste e proposte
Realizzare e approvare il “piano comunale di intervento” della Capitale, previsto dalla Legge Regionale 18 del 2001, del tutto inattuata.
Il piano comunale è lo strumento per individuare tipologia ed entità delle sorgenti sonore presenti nelle zone da risanare, con indicazione dei livelli acustici da raggiungere; individuazione dei soggetti cui compete l’intervento; priorità, modalità e tempi previsti; stima degli oneri finanziari; eventuali misure cautelari per la tutela dell’ambiente e della salute pubblica.
Spegniilrumore.radiocolonna.it
Il sito spegniilrumore.radiocolonna.it è una piattaforma “Crowdsourcing” creata ad hoc per sostenere la campagna “Spegni il rumore accendi il divertimento” che ha il compito di sensibilizzare cittadini e istituzioni sull’inquinamento acustico. Un punto di riferimento stesso per la campagna dove si trovano aggiornamenti sulle rilevazioni, news sulla movida della Capitale, ma anche approfondimenti, interviste e testimonianze. Questo è infatti il punto di forza del sito, creato da Radio Colonna, un portale multimediale dove i cittadini possono inviare i propri contributi (mail, audio o video) e creare un dialogo costante che ruoti attorno al tema del rumore e all’inquinamento acustico. Una community interattiva dove la voce di tutti (e non il frastuono) viene ascoltata e apprezzata. Spazio poi all’informazione: sul sito c’è una sezione dedicata agli approfondimenti normativi, alle ricerche realizzate sulla salute e agli effetti “sociali” che il rumore può avere sulle vite di tutti noi. Infine con un semplice “click” si può richiedere il consiglio di un avvocato messo a disposizione per l’intera durata della campagna per fornire consulenza legale a chi ne ha bisogno.
Per l’intera campagna i volontari di Legambiente sono stati a disposizione dei cittadini con info point, presso cui ricevere suggerimenti sul tema, dislocati nei punti più colpiti dai decibel ammazza timpani. I cittadini, dal canto loro, hanno inviato le proprie segnalazioni sul sito spegniilrumore.radiocolonna.it raccontando le proprie esperienze sulla piattaforma crowdsourcing i cui contenuti sono frutto degli interventi dei naviganti. Al centro della campagna ci sono state poi le misurazioni dell’inquinamento acustico.
Il 31 luglio 2015 nel corso della conferenza stampa di conclusione della campagna “Spegni il rumore” c’è stata la presentazione all’amministrazione capitolina dei principali risultati delle rilevazioni e delle seimila firme raccolte per la delibera comunale di iniziativa popolare sulla gestione e previsione del rumore ambientale, promossa dal Coordinamento Residenti Città Storica. Era presente Estella Marino, Assessore all’Ambiente di Roma Capitale che ha raccolto l’appello e promesso un tavolo di lavoro tra istituzioni, associazioni e cittadini che possa fare il punto sulle azioni messe in campo finora e quelle che ancora devono essere migliorate ed ultimate.
La campagna, iniziata il 17 giugno 2014, ha visto una grande partecipazione dei cittadini che attraverso il sito spegniilrumore.radiocolonna.it hanno potuto inviare segnalazioni e testimonianze chiedendo in molti casi anche una consulenza legale che si è tradotta poi in due dozzine di esposti inviati alle autorità, con rilevazioni effettuate a fine luglio dall’Arpa Lazio.